Se siete proprietari di un immobile concesso in locazione e il conduttore non paga il canone pattuito, oppure non ha intenzione di rilasciare l’immobile alla scadenza del contratto, siete costretti ad affidarvi all’avvocato per lo sfratto.

In sede di primo appuntamento verranno raccolti i dati e la documentazione necessaria per la procedura. Valutata la sussistenza dei necessari presupposti di legge, vengono redatti gli atti necessari a instaurare il procedimento di sfratto presso il Tribunale competente.

Le diverse procedure prevedono passaggi obbligatori comuni: a) invio di un primo sollecito bonario contenente, oltre alla messa in mora, l’intimazione di pagamento o di liberazione; b) in difetto di spontaneo adempimento, si notifica al conduttore l’atto introduttivo dello sfratto.

Davanti al Giudice vengono contestati all’inquilino gli addebiti e/o la morosità.

Se l’inquilino non si oppone agli addebiti oppure non compare all’udienza, il Giudice convalida la licenza di finita locazione o lo sfratto, e ordina (se richiesto) il pagamento dei canoni arretrati.

La convalida di sfratto permette di proseguire alla liberazione forzata dell’immobile

Al conduttore inadempiente viene notificato un ulteriore atto di precetto con cui lo si invita a liberare l’immobile entro la data stabilita dal Giudice nella convalida di sfratto.

In caso di ulteriore inadempimento, si attiva l’intervento dell’Ufficiale giudiziario il quale, dopo una serie di adempimenti previsti dalla legge, si recherà presso l’immobile, eventualmente anche in presenza della forza pubblica, per sfrattare l’inquilino e immettere nell’immobile il legittimo proprietario, sgomberando i locali.